Intercettazioni con Ditte private sono nulle PDF Stampa E-mail

Da LiberaMente www.partinico.info

21 Marzo 2010

ore 11:50

(ANSA) - PALERMO, 22 SET 2009 - Le intercettazioni erano state effettuate con apparecchi privati e il pm non ha spiegato la ragione per cui non ha utilizzato quelli di proprietà pubblica. Un cavillo, in apparenza, ma per la Cassazione è stato motivo di annullamento senza rinvio dell'ordine di custodia cautelare nei confronti di Antonino Alamia, 45 anni, presunto mafioso di San Giuseppe Jato (Palermo), considerato appartenente

 

alla famiglia del vicino paese di San Cipirello. Alamia è stato scarcerato su ordine della quinta sezione penale della Suprema Corte, che ha accolto il ricorso dell' avvocato Salvo Priola: il ''vizio genetico'' delle intercettazioni, come scrive il Giornale di Sicilia, le ha infatti rese inutilizzabili. Alamia era stato arrestato nell'ambito dell'operazione Perseo del dicembre scorso, aveva fatto ricorso al tribunale del riesame di Palermo, che l'aveva respinto, e si era allora rivolto ai giudici di piazza Cavour.

Secondo la Cassazione (sentenza 887/2009) la Procura deve spiegare ''la situazione obiettiva rilevante e riconducibile al concetto normativo di insufficienza e inidoneità degli impianti'', cosa indispensabile per consentire a ''chi ne ha titolo di impugnare la decisione e all'organo di valutazione l'attività di verifica''. Ora sono a rischio moltissime indagini: in quasi nessun caso, nei decreti autorizzativi e di proroga, viene infatti motivato il ricorso ai privati, reso necessario dall'insufficienza degli apparati a disposizione di magistrati e forze dell'ordine. Tutto ciò causa ingenti spese, per le quali Palermo detiene il record nazionale, con una media di 46 milioni l'anno. Ieri la Direzione distrettuale antimafia di Palermo si è riunita per affrontare il problema: da ora poi dovranno essere redatte succinte motivazioni da allegare ai decreti di proroga da mandare ai giudici delle indagini preliminari. Ma rimangono a rischio le inchieste precedenti la decisione della Cassazione. (ANSA). 

 

Libera Mente – 22 Settembre, 2009 – 11:17
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