Ministro Alfano: Entro giugno la legge sulle intercettazioni Stampa

Roma, 1 apr. (Apcom) - Il disegno di legge sulle intercettazioni, approvato alla Camera e ora all'esame del Senato, deve essere legge "entro giugno" ma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, assicura che il governo è pronto a modificarlo: "Lavoreremo per fare in modo che a giugno il provvedimento sulle intercettazioni sia legge dello Stato", afferma il Guardasigilli in una intervista al Corriere della Sera.

 

"E - prosegue - siccome intendiamo verificare la reale disponibilità al confronto dell'opposizione, noi non ci impiccheremo ad un aggettivo". L'aggettivo cui si riferisce Alfano è quell'"evidenti" riferito agli indizi di colpevolezza necessari per autorizzare l'intercettazione. Il governo è pronto a modificare quella parola: "Non consentiremo di strumentalizzare un nostro intendimento sull'altare di un aggettivo. È troppo importante questa legge, che serve a riaffermare il diritto alla privacy dei cittadini". "Vogliamo verificare - afferma Alfano - se ne fanno un problema di aggettivi o se si tratta solo di una scusa per consentire che i cittadini siano ancora tenuti sotto scacco di intercettazioni a tappeto. Vogliamo capire, cioè, se da parte loro c'è l'interesse che non venga stracciato un articolo di quella Costituzione, a cui dicono di essere legati". "Chiederemo - fa sapere il Guardasigilli - l'immediata calendarizzazione al Senato del provvedimento sulle intercettazioni. A due anni esatti dalla presentazione del disegno di legge, non si può aspettare oltre". Il Ministro ci tiene a chiarire che "l'impianto del testo resta comunque intatto. È chiaro che il tempo di durata delle intercettazioni deve restare limitato e che la pubblicazione di atti riservati deve essere duramente sanzionata". Luc/Kat